DEI DELITTI E DELLE PENE EBOOK GRATIS
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“Dei delitti e delle pene” è un’opera scritta da Cesare Beccaria e pubblicata nel 1764. Si tratta sostanzialmente di un trattato nel quale l’autore si interroga sulle modalità di accertamento dei delitti e delle pene in uso alla sua epoca. L’opera di Beccaria ebbe subito uno straordinario successo, al punto tale da essere letta da Voltaire e messa in pratica da Caterina II di Russia; anche Thomas Jefferson e i fondatori degli Stati Uniti d’Amarica presero spunto da quanto l’opera affermava soprattutto in materia di armi da fuoco. Nel 1766 il saggio fu incluso nell’elenco dei libri proibiti poiché promuoveva la distinzione tra reato e peccato: il reato è un danno alla società; il peccato è un reato compiuto dall’uomo verso Dio che è l’unico che può giudicare e condannare. Tra le fonti utilizzate dal Beccaria ci sono le lettere “Contra Iudices” di Teofilo d’Orlèans nelle quali egli invita i giudici ad essere giusti nell’infliggere le pene che devono essere proporzionate al delitto commesso. Per Beccaria ciò che è veramente utile non è l’intensità della pena, ma la prontezza e la durata. La certezza della pena è considerata quindi un valore fondamentale. L’autore considera importante infliggere la pena in maniera proporzionale al delitto; egli tratta anche la distinzione tra “processo offensivo” in cui il colpevole deve discolparsi e il “processo informativo” dove si devono fornire prove della colpa dell’indagato, attraverso le cosiddette prove. Nell’opera Beccaria critica la pena di morte e la tortura: lo Stato infliggendo la pena di morte, commette un altro delitto; inoltre la tortura è uno strumento disumano per dimostrare la colpevolezza.
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