Marmitta scooter: cos'è e come funziona

 

Quando parliamo di marmitta, pensiamo immediatamente alle auto. In realtà è un componente fondamentale anche delle moto, tanto che durante i tradizionali controlli di revisione viene sottoposto a ferree verifiche.

 

 

Nata intorno agli anni '50, la marmitta era inizialmente considerata come una parte non rilevante dei veicoli, quasi secondaria e di poca importanza. Ma oggi è diventata un punto di riferimento essenziale per lo spostamento in sella al proprio scooter, soprattutto per quanto concerne la compatibilità che auto, scooter e in generale veicoli devono avere con l’ambiente.

Proprio in vista del fatto che sono stati varati dei precisi limiti per l’impatto sull’inquinamento, una marmitta da scooter deve avere degli standard specifici, imposti dalla legge, e deve essere sottoposta a manutenzioni e controlli frequenti.

Se sei un neofita di meccanica e veicoli in generale e non sai come controllare lo stato della marmitta del tuo scooter, sappi che non è difficile rendersi conto se questa componente funzioni o meno bene.

Quando difettosa, la marmitta emette un rumore diverso dal solito, forte e che arreca disturbo. Del resto, uno scooter piccolo, non può certo emettere rumori che ricordino le motociclette da pista. Per tale ragione, sarebbe opportuno controllare e verificare che non ci siano fori nel tubo o macchie di ruggine che ne compromettano del tutto l’efficienza.

 

 

Cosa è la marmitta

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Prima di vedere come funziona la marmitta, analizziamola più da vicino. Innanzitutto possiamo definirla come una parte essenziale dell‘impianto di scarico il cui compito primario è far uscire il gas che si forma nel motore per effetto della combustione. Questi gas vengono convogliati in tubi fino a essere espulsi. Se non avviene questo processo, il motore non funziona come si deve. Non a caso la marmitta viene chiamata in gergo anche “tubo di scappamento”.

Oggi la sua importanza è cresciuta, perché non si limita più ad ammortizzare i rumori e a far uscire i gas di scarico, ma aiuta anche ad abbattere il tasso di inquinamento provocato dalla combustione stessa.

È per questo che la marmitta deve essere sempre bella, ma soprattutto integra, funzionante, e controllata di frequente onde evitare la formazione di fori o ruggine.

 

 

Come funziona la marmitta

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La marmitta è composta da più di un tubo. L’insieme di questi tubi forma il collettore di scarico, composto dal numero dei cilindri del motore. Alla fine del collettore, appena prima del silenziatore, si trova il flessibile, un raccordo il cui compito è quello di attutire tutti i movimenti del motore e ha un’anima in filo di acciaio che si avvolge a una molla elicoidale.

Alle estremità della molla ci sono due flange a forma di cerchio, il cui scopo è mantenere fermo un tubolare in acciaio che riveste la stessa molla elicoidale. Grazie a questo ingranaggio appena descritto vengono ridotti i movimenti e attutite le vibrazioni che il motore causa al tubo di scarico. Ecco dunque che la marmitta ha la funzione di silenziare i rumori, permettendo l’emissione dei gas di scarico prodotti dallo scoppio nel cilindro e al contempo evitando che rimbombino i frastuoni causati dalla combustione.

Per far sì che nella moto si crei il cosiddetto effetto Venturi (che serve a scaricare i gas e a farli fuoriuscire dal motore) si deve formare una giusta depressione. Nell’essere espulsi, i gas attraversano anche il catalizzatore, collegato alla marmitta perché pensato per ridurre le missioni nocive grazie a una spugna di materiale catalitico che converte gli idrocarburi incombusti, gli ossidi di azoto e il monossido di carbonio in anidride carbonica, acqua e azoto.

Ormai come per le auto, anche per gli scooter moderni, sono previsti dei sensori che rendono al motore più facile il compito di calibrare la miscela aria-benzina per rientrare nei limiti di emissioni dettati dalla legge.

 

La doppia funzione della marmitta negli scooter

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In uno scooter, la marmitta, grazie alle dimensioni dei veicolo più contenute di un’auto, risulta essere in bella vista. Per tale ragione, soprattutto in alcuni modelli viene considerata anche e soprattutto un elemento di estetica. Ad esempio una marmitta per Vespa non può essere un semplice tubo, ma deve avere una sua geometria in linea con lo stile della moto ed una cromatura al limite della perfezione.

 

 

Il che la rende al contempo più delicata, perché sarà maggiormente soggetta ad urti e più esposta all’usura dettata dalle intemperie.

Anche a causa del fatto che al suo interno si forma la condensa (mista agli acidi di combustione della benzina o del gasolio), la marmitta può essere soggetta a formazione di ruggine.

A seconda del motore che monta lo scooter, è importante effettuare accurati controlli sul funzionamento di questa componente. Nel caso specifico in cui sul motorino sia montato un motore a due tempi, la corretta manutenzione della marmitta va ad incidere in maniera evidente sulle sue prestazionie su quelle del motore.

Marmitte lunghe e strette aiutano ad utilizzare a pienole funzioni del motore a bassi regimi (non a caso risultano perfette per le gare di enduro). Le marmitte più corte e con una circonferenza maggiore vanno bene per scooter che devono mantenere velocità più sostenute perché hanno una maggiore capacità di sfruttare il motore ad alti regimi.