Consulenza legale per aziende: cos'è e quando richiederla

 

All’interno di un’attività aziendale non può mancare l’ausilio e la collaborazione di esperti professionisti pronti a far fronte ad eventuali esigenze imprenditoriali. Tra questi esperti, spicca sicuramente il consulente legale, ovvero un giurista (o come vedremo anche un avvocato) che si occupa di tutto quello che concerne l’aspetto legale e l'ordinamento dell’azienda.

 

Analizziamo più nello specifico cos’è una consulenza legale per aziende e quando un imprenditore è “costretto” a richiederne una.

 

 

Cos’è e in cosa consiste la consulenza legale per aziende

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Si definisce consulenza legale un’attività il cui scopo è quello di dare delle risposte, dei pareri e dei consigli in una materia che non rientra tra le competenze del richiedente. Dinanzi ad un problema legale viene spontaneo rivolgersi ad un esperto di settore, che dopo aver analizzato il caso che gli viene sottoposto, consiglia al richiedente la miglior strada da percorrere per risolvere la questione.

Pertanto un consulente legale stabilisce in che ottica normativa va inserita la situazione descritta dal cliente. Dopodiché seleziona quali norme giuridiche siano applicabili al caso in questione. Se ha molta esperienza alle spalle si avvale anche del precedente giudiziario, basandosi cioè su vecchie sentenze pronunciate in questioni analoghe. Al termine di questo lavoro concettuale molto corposo, descrive al cliente tutte le soluzioni possibili percorribili.

 

Chi può svolgere l’attività di consulente legale?

La consulenza legale è un’attività che deve essere svolta innanzitutto da una persona che vanta delle competenze e delle conoscenze nel settore giuridico. Sui generis sono Avvocati iscritti all’Albo ad esercitare questa attività. Tuttavia considerando che non si tratta di un caso da sottoporre al vaglio (o almeno non sempre) di un giudice, ma si tratta prettamente di un consulto stragiudiziale, nulla vieta ad un laureato in legge non abilitato alla professione forense di svolgere l’attività di consulente legale.

Per cui può essere svolta da chi ha delle comprovate conoscenze giuridiche, dunque, oltre che da avvocati, anche da professionisti non abilitati, e cioè un giurista esperto, un laureato in Giurisprudenza, o un praticante avvocato abilitato al patrocinio. Basta come requisito fondamentale il possesso di un diploma di laurea in giurisprudenza, in quanto necessario è avere una base conoscitiva del diritto.

Se tuttavia, l’attività di consulenza, sfocia in una situazione giurisdizionale, essa deve essere riservata agli avvocati iscritti all’albo, pertanto non può essere svolta da soggetti non abilitati.

L’attività di consulenza può essere svolta in proprio oppure alle dipendenze di amministrazioni pubbliche o di imprese private.

 

 

La consulenza legale online

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Con lo sviluppo e il progresso di internet, la figura del consulente legale ha avuto una evoluzione a 360 gradi, fino al punto che l’attività viene spesso svolta in rete: è possibile contattare dei consulenti legali online (avvocati, consulenti legali, come ad esempio www.lexibc.com) allo scopo di rivolgere loro delle domande ed ottenere dei pareri e consigli legali senza bisogno di recarsi fisicamente presso uno studio legale. Sono nate appunto per questo scopo delle piattaforme dove i professionisti si registrano per mettersi al servizio delle aziende che ne hanno bisogno.

 

Quando si richiede una consulenza del genere

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Le aziende possono richiedere l’intervento di un consulente legale in molteplici situazioni. Ad esempio possono farlo a scopo meramente informativo e cioè per raccogliere tutte le informazioni giuridiche necessarie per una data questione e/o per conoscere le conseguenze di ipotetici comportamenti.

Un altro caso molto diffuso di intervento di consulenza legale può inerire alla necessità da parte delle aziende di trovare un accordo con la controparte al fine di evitare una causa in tribunale, oppure per sapere se sarà il caso di instaurare una controversia dinanzi ad un giudice.

Gli aspetti che vengono nella maggior parte dei casi affrontati concernono il quando e/o il come impostare o meno  un’operazione o una azione e quando questa non può essere fatta così come ovviare alla cosa per l’interesse dell’azienda. Il consulente dovrebbe poter trovare il modo “onesto” per far si che il cliente raggiunga lo stesso il suo obiettivo. Ovviamente non sempre è possibile ma questo è il traguardo da raggiungere.

 

 

Ecco quindi che un qualunque imprenditore si ritrovi di fronte ad una posizione scomoda, e non intende rivolgersi ad un avvocato (per i costi e per evitare cavilli antipatici che si protraggono per anni), può avvalersi del consulto di un esperto giurista formato a risolvere le controversie aziendali.

Quello che bisogna fare è sempre rivolgersi a delle persone altamente qualificate (meglio se esterne al proprio team aziendale) in grado di fare l’interesse dell’azienda senza trascinare per iter burocratici e giuridici la questione che vanno ad esaminare.

Affinché la questione possa essere risolta, l’imprenditore ha l’obbligo di firmare un mandato al professionista e di delegarlo al compimento dicerte mansioni. Un consulente legale va scelto solo dopo che ha dimostrato di aver capito il nocciolo del problema e dopo aver illustrato le possibili soluzioni dello stesso.

In fondo la consulenza legale è un insieme di servizi di supporto pratico e di consulti personalizzati, volti a velocizzare i tempi di risoluzione delle controversie aziendali.