Amancio Ortega: la storia del numero 1 di Zara

 

Chi è l’uomo più ricco della Spagna? No, non il re … ma il fondatore della catena di negozi Zara. Nessuno batte Amancio Ortega, il suo mito brilla dal lontano 1936, anno della sua nascita, e gli ha fruttato una fortuna. Ma la fortuna aiuta gli audaci, e coloro che non hanno paura di scommettersi. Infatti la vita di questo imprenditore è una scommessa continua, spesso pure rischiosa.

 

Un'infanzia nomade, modesta ma non povera, una fantasia galoppante che lo porta giovanissimo a sperimentare una sgangherata aziendina di abbigliamento dentro un garage di pochi metri. Idee innovative che coinvolgono tutta la famiglia, e anche la moglie, in seguito, nella costruzione di un sogno che oggi è una multinazionale famosa in tutto il mondo. Se oggi comprate Zara e amate Zara lo dovete al fiuto per gli affari di questo arzillo vecchietto. E a un errore.

 

 

Amancio Ortega Gaona

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Amancio Ortega Gaona nasce nella provincia di Castiglia y Leon, nel paesino di Busdongo, ultimo dei quattro figli di un ferroviere. Non ha ancora un anno quando già segue la famiglia, vagabonda al seguito del lavoro del padre. Cresce tra la Castiglia, la Francia (Tolosa) e la Galizia dove finalmente mette radici a La Coruña.

Dopo aver frequentato ottime scuole cattoliche, inizia a lavorare presso una sartoria. Prima come magazziniere, poi come commesso. Qui scopre l’arte del cucito e si mette alla prova creando di nascosto alcuni capi.

Si tratta per lo più di maglieria intima, di pigiami e accappatoi. A 25 anni, nel garage di casa, organizza il proprio piccolo atelier-laboratorio. Lo aiutano il fratello Andrea e la sorella Josefa. Dopo il matrimonio, negli anni Settanta, anche la moglie Rosalia si unirà al gruppo.

 

Come nacque Zara

Fu la moglie a proporre di creare una società per il negozio e di chiamarla Zorba. Ma la presenza di un bar, nella stessa via, con quel nome portò a una disputa legale che costrinse gli Ortega a cambiare l’insegna.

Nasceva così, quasi per caso, Zara! Ben presto la produzione iniziò a spaziare dall’intimo ai capi di vestiario quotidiano. Le idee geniali di Amancio, la manodopera dei fratelli e le intuizioni della moglie facevano sì che da Zara uscissero idee nuove, simpatiche, belle e soprattutto a buon mercato.

Le richieste aumentavano con il passaparola e ben presto quel garage non fu più abbastanza. Negli anni Ottanta la società INDITEX degli Ortega apriva già filiali in Spagna e in Portogallo. Le richieste erano talmente tante che fu necessario affidarsi ai corrieri per spedire i capi ovunque. Era appena nato il primo “negozio online” sebbene internet fosse ancora agli albori.

 

 

Un impero in marcia

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Visto il successo dello stile, Ortega decise di ampliare gli orizzonti. Quella stessa creatività la usava per gli arredi di interni, per il disegno meccanico nel campo delle auto e perfino per la finanza, creando delle holding. Nel frattempo – siamo a fine anni Novanta – l’avvento dello e-commerce ha aiutato Zara a diventare universale.

Nascono una dopo l’altra: Zara Home, Oysho (intimo femminile), ShkuabanUterqueTempe. E ancora: l’abbigliamento sportivo di Pull&Bear, Bershka (l’abbigliamento super economico) oltre al rilevamento di diversi altri brand altrui. Ortega si impegna in ogni settore, pur mantenendo salde le redini del suo impero. Quando abbandona, nel 2011, Zara conta oltre 7.000 negozi in 50 paesi.

Nel frattempo Amancio ha già divorziato dalla moglie Rosalia, da cui ha avuto due figli – Sandra e Marcos – e vent’anni dopo aveva sposato Flora Perez Marcote, da cui ha avuto la figlia Marta nel 1984. Ancora oggi la coppia è solida e stabile, vivono insieme a La Coruña dove godono dei frutti miliardari dell’azienda. Ma non stanno certo con le mani in mano.

 

 

Zara, una ricchezza generosa

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Il magnate di Zara è un uomo che oltre che essere uno degli imprenditori più ricchi al mondo, non custodisce gelosamente le proprie fortune. Fin dal primissimo successo, Amancio Ortega ha dedicato parte dei guadagni alla filantropia e alla beneficenza. Con la prima moglie aveva creato la Fondazione Paideia che cura le persone con disabilità mentali, come il figlio Marcos affetto da paralisi cerebrale.

Nel 2001 nasce la fondazione che porta il nome Amancio Ortega e che si occupa di portare cultura e istruzione nei Paesi più poveri. Tra il 2010 e il 2017, Ortega ha finanziato: la Caritas Internazionale, gli enti sulla ricerca sul cancro spagnoli, la costruzione di centri specializzati per le cure oncologiche (grazie a lui, in Spagna, si è arrivati a 70 centri).

Nonostante alcune critiche provenienti dal mondo della politica, Ortega continua ancora oggi a gestire questi suoi nuovi “affari” generosi, che sono resi possibili dalla macchina Zara che ormai va da sola, producendo moda e ricchezza in modo continuato. Uomo schivo, burbero, non ha mai concesso foto private per anni – solo nel 1999 un giornale riuscì a pubblicarne una! Nonostante le ricchezze vive e veste in modo semplice e a buon mercato. Come Zara!