I 7 benefici terapeutici del THC

 

La cannabis sativa racchiude in sé numerosi benefici grazie alle sostanze che la compongono sia del CBD presente nei fiori e in grado di alleviare diversi disturbi, ma anche della presenza del THC.

 

Diverse sono state le polemiche nel corso degli anni che hanno portato all’emanazione di diverse normative necessarie a regolare sia la vendita che la produzione di cannabis, proprio a causa dei livelli di THC che si trovano nella pianta. E proprio la cannabis sativa presenta un fiore a basso contenuto di THC rispetto alla canapa indiana.

 

 

Cos’è il THC?

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Il THC chiamato anche tetraidrocannabinolo è uno dei principi attivi responsabile degli effetti associati alla cannabis, facente parte della famiglia dei fitocannabinoidi. Isolato e scoperto nel 1969 da Rafael Mechoulam, che nella sua forma pura si presenta di colore leggermente sul rosa, con una transizione vetrosa che lo rende appiccicoso. 

Il THC è una sostanza psicotropa presente nei fiori della cannabis che può essere ingerito sia tramite il fumo che inalato grazie ad un vaporizzatore. Non tutte le varietà di cannabis hanno effetti psicoattivi, ma solamente quelle che contengono alti livelli di THC.

La cannabis depotenziata tende ad avere un dosaggio di THC che non deve andare assolutamente oltre lo 0,2% mentre per la CBD i dosaggi sarebbero più elevati, e proprio per tali ragioni viene impiegata maggiormente nel trattamento dei disturbi del sonno, dolori cronici, artrosi, ansia, depressione e genericamente per ottenere il benessere. Attenzione, perchè se attraverso analisi delle urine si accertassero alti valori di THC si potresti essere perseguibile penalmente in particolari situazioni (puoi approfondire su cbdexpress.it).

Il THC è una sostanza che viene prodotta tramite l'essicazione dei fiori di canapa, riuscendo a garantire un effetti psicotico in chi l’assume sia fumando, che tramite ingestione di decotto o olio, o anche consumata per via inalatoria tramite vaporizzazioni.

 

 

Proprietà e benefici del THC

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Sono realmente innumerevoli i benefici terapeutici presenti nel tetraidrocannabinolo, sostanza spesso utilizzata in sostituzione alla terapia farmacologica o in abbinamento alla stessa per aumentare gli effetti benefici nel paziente.

1) Secondo diversi indagini è stato riscontrato che il corretto livello di THC aiuterebbe ad alleviare il dolore, in quanto uno dei principali utilizzi terapeutici della cannabis è proprio per i suoi effetti analgesici.

2) A partire dal 1980 sono state prodotte e commercializzate delle pillole per pazienti affetti dal cancro che contengono THC, efficace contro gli effetti collaterali della chemioterapia essendo in grado di ridurre nausea e vomito.

3) Il THC contenuto nella cannabis sarebbe inoltre in grado di ridurre i tic motori della sindrome di Tourette, proprio in virtù delle sue proprietà calmanti ed efficace anche in casi di disturbi di ansia. Ma a differenza della cannabis legale, la cannabis terapeutica viene prescritta dal proprio medico curante con dosaggi che vanno oltre lo 0,2%, ecco perché deve essere considerato un farmaco a tutti gli effetti.

4) Ma il THC è anche responsabile dell’effetto induttore del sonno che spesso è associato alla cannabis terapeutica, e proprio dalle ricerche condotte nel 1970 è stato dimostrato che l’utilizzo della cannabis grazie ai suoi livelli di THC presenti aiuterebbe le persone insonni a conciliare il sonno più facilmente.

5) Il tetraidrocannabinolo oltre ad avere effetti rilassanti e analgesici è in grado inoltre di stimolare l’appetito delle persone con disturbi alimentari, pazienti affetti da anoressia o anche cancro, e patologie come l’HIV.

6) Tra i benefici del THC bisogna includere anche il miglioramento delle condizioni di pazienti che soffrono di disturbo post-traumatico da stress. La sostanza psicotropa provocherebbe delle interferenze tra le interazioni e il processamento delle informazioni nell’ippocampo, zona del cervello dove si formano i ricordi. Tramite l’utilizzo del THC è possibile in pazienti che soffrono di disturbo post-traumatico da stress ridurre i continui flashback, migliorandone decisamente la condizione fisica e psicologica.

7) La cannabis legalizzata è inoltre in grado di aiutare i pazienti affetti da patologie neurologiche gravi, come per i dolori cronici associati alla sclerosi multipla in quanto in grado di ridurre la spasticità e le difficoltà di movimento dei pazienti.

Malgrado ancora siano innumerevoli i pregiudizi che riguardano l’utilizzo della cannabis nel trattamento di varie condizioni terapeutiche, è stato ugualmente dimostrato che sono realmente numerosi gli effetti positivi che si potrebbero ottenere per alcune patologie dall’utilizzo di farmaci a base di THC.

 

 

Le diverse indagini e gli studi condotti riguardo le proprietà e i benefici del THC presente nella cannabis ha fatto sì che molti farmaci a base di tetraidrocannabinolo siano stati approvati ufficialmente per trattare malesseri come la nausea e per la stimolazione dell’appetito.

La canapa medica a seconda della tipologia di impiego farmacologico può contenere più o meno THC, o essere standardizzata nel contenuto di alcuni cannabinoidi, come THC, CBD, CBN. Tale tipologia di cannabis può essere acquistata esclusivamente presso una farmacia, mentre il farmaco potrà essere rilasciato solamente tramite presentazione della ricetta medica.

Ed essendo destinata ad uso medico la cannabis medica dovrà rispettare dei requisiti molto rigidi, dovendo essere assolutamente sterile e priva di contaminazione da batteri, ma anche con un basso contenuto di alfatossine per garantire una maggiore sicurezza della salute di chi ne farà utilizzo a scopo medicale.