Tariffe 28 giorni. Come ottenere rimborsi da tutti gli operatori telefonici

 

Dal 2015 le maggiori compagnie telefoniche italiane hanno cominciato a fatturare a 28 giorni, ottenendo un enorme vantaggio economico a scapito dei consumatori. In questo articolo, dopo aver dato alcune definizioni per capire in quale contesto ci stiamo muovendo, spiegheremo come ottenere i rimborsi previsti dalla leggi vigenti dagli operatori telefonici.

 

La telefonia mobile prevede l’accesso ad una rete telefonica realizzata per mezzo di onde radio. Si divide in telefonia cellulare e in telefonia satellitare. La prima prevede l’accesso ad una rete telefonica attraverso ricetrasmettitori terrestri di onde radio e la seconda prevede l’accesso ad una rete telefonica attraverso ricetrasmettitori satellitari di onde radio. Gli apparecchi telefonici utilizzati dall’utente finale sono terminali mobili alimentati a batterie e sono o di tipo palmare destinati ad essere trasportati dove desiderano gli utenti o veicolare destinati alla installazione fissa su un veicolo.

 

 

Gli operatori di telefonia mobile applicano piani tariffari mediante ricarica a pagamento o pagamento con carta prepagata ricaricabile o abbonamento con pagamento con addebito sulla carta di credito. In Italia per circa il 90% dei contratti si utilizza il pagamento di ricarica a pagamento. Se in passato si pagava anche il costo di ricarica, con il decreto Bersani, tale pratica è stata abolita.

Con il decreto Bersani si è ottenuto che la ricarica diventi interamente credito telefonico da utilizzare e l’operatore è tenuto a restituire il credito non utilizzato se si cambia gestore telefonico.

 

Le offerte di telefonia mobile si dividono in due tipologie:

  1. Mobile ricaricabili che prevedono una tariffa forfettaria per un numero di ore di chiamate al mese, eventuali SMS e connessione Internet oppure un traffico voce illimitato con SMS e Internet;

  2. Mobile a consumo che prevedono uno scatto alla risposta ed eventualmente anche una tariffa al minuto.

 

Roaming

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Il roaming è la capacità del cellulare o dello smartphone di potersi connettere a differenti reti diverse da quelle del proprio operatore telefonico. Permette di utilizzare il proprio cellulare ovunque ci sia copertura anche se non coperta da parte del proprio gestore. Quindi è importante soprattutto per chi abita in zone con bassa copertura. Il parlamento europeo ha stabilito nel 2017 che i costi del roaming all’interno del territorio europeo siano aboliti. Il roaming non interessa solo chiamate e SMS ma anche il traffico dati cioè la connessione Internet.

 

 

Come cambiare operatore telefonico

Attualmente cambiare operatore telefonico è facile e rapido. Si può effettuare con passaggi semplici e rapidi e con la possibilità di conservare il proprio numero telefonico e con il travaso del proprio credito residuo al nuovo operatore. Basterà presentare la Sim, un documento di riconoscimento e il codice fiscale al nuovo operatore telefonico scelto. Una volta firmato il contratto dopo pochi giorni il cliente verrà informato del passaggio alla nuova compagnia telefonica.

 

Tutela del consumatore

Se si ha un problema con il proprio gestore telefonico, dopo averlo contattato, segnalato la problematica specifica e promosso un tentativo di conciliazione, se il tutto non ha portato alla soluzione del problema, il cliente  può ricorrere in giudizio chiedendo all’Agcom di definire la controversia.

 

Come contattare gli operatori di telefonia mobile

Per contattare l’assistenza clienti basta comporre il numero telefonico dedicato e seguire le istruzioni della voce registrata. I numeri tra i gestori più importanti sono: 155 Wind, 190 Vodafone, 119 Tim, 133 Tre, 160 Posta Mobile, 177 Iliad e 192-193  Fastweb.

 

 

Passaggio dalla tariffa mensile alla fatturazione telefonica a 28 giorni

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A partire dal 2015 i più importanti gestori di telefonia mobile sono passati dalla tradizionale fatturazione mensile a quella a 4 settimane.

Quindi fatturando ogni 28 giorni le bollette non sono più 12, ma diventavano 13. Questo ha portato ad un notevole guadagno per le compagnie telefoniche e ad un aumento dei costi non indifferente per gli utenti.

A partire da marzo 2017 l’Agcom (Agenzia garante per le comunicazioni) ha emanato la delibera 121/17 precisando che la scadenza deve essere di un mese e non di 28 giorni comunicando ai gestori che dovevano adeguarsi entro 90 giorni alla nuova disposizione.

Ciononostante gli operatori telefonici hanno continuato a fatturare ogni 4 settimane per cui l’Agcom, il 14 settembre 2017, ha avviato un procedimento sanzionatorio contro di essi. Sul problema è quindi intervenuto il Governo che con Legge di Stabilità per il 2018 ha imposto la fatturazione mensile.

Gli operatori si sono adeguati ma hanno aumentato il costo del contratto rendendolo pari a quello delle 4 settimane. Il periodo per cui si potrà chiedere il rimborso va dal 23 giugno 2017 alla data in cui è stata ripristinata la fatturazione mensile (aprile 2018).

Questo permette un calcolo preciso di cui si ha diritto, ma nello stesso tempo gli utenti sono stati spinti a non cambiare operatore perché è più difficile ottenere un rimborso da una compagnia con cui non si ha più un rapporto contrattuale, questo perché l'indennizzo avverrà sulla bolletta.

Per chi ha cambiato operatore si definiranno successivamente le modalità di restituzione. Le diffide del Garante dalla 497 alla 500/17/CONS e le delibere alla 112 alla 115 /19/CONS hanno chiarito che lo storno automatico in bolletta ed i rimborsi sono destinati anche a chi ha cambiato operatore. Non sono del tutto chiari i tempi e i modi con cui avverranno questi indennizzi. Gli operatori hanno impugnato il provvedimento ricorrendo al TAR del Lazio che in seguito aveva annullato le multe inflitte alle compagnie confermando ancora i rimborsi stabiliti da restituire sotto forma di giorni di traffico gratuiti.

 

Come ricevere il rimborso per la fatturazione da mensile a 4 settimane

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La sentenza del Consiglio di Stato ( luglio 2019) ha confermato quanto disposto dall’Agcom. I rimborsi devono essere automatici senza che i clienti li richiedano. Se non avete già avuto il rimborso (circa 20-30€) o non avete accettato misure di compensazione dal proprio gestore, senza fare alcuna richiesta potrete avere il rimborso sulla fattura. In alternativa gli operatori telefonici offrono buoni o sconti per l’acquisto di prodotti online o qualche servizio extra gratuito per un determinato periodo. Si potrà indirizzare la richiesta di indennizzo o compensazione rivolgendosi al Concliaweb dell’Agcom o indirizzando la richiesta all’assistenza clienti del proprio operatore anche se questa soluzione è più infruttuosa. In caso di chiusura totale da parte del tuo operatore è possibile rivolgersi ad associazioni di tutela del consumatore specializzate nel settore della gestione dei disservizi telefonici.

 

 

Rimborsi alternativi in compensazione

Ciascun operatore telefonico, dopo aver perso il ricorso, ha proposto ai clienti delle condizioni alternative agli storni in bolletta. Tra quelle proposte ne citiamo alcune come l’attivazione temporanea per 6 mesi di servizi extra come proposto dalla TIM: TIM vision, chi è, extra voice, max voice e max speed. Al termine del periodo il servizio si disattiverà in automatico. Anche Vodafone, Wind e Fastweb hanno avviato soluzioni di compensazione ad hoc per i propri clienti.