Guida al rimborso per la fatturazione a 4 settimane per tutte le compagnie

 

Fin da quando esistono i servizi di telefonia fissa e mobile, tutti i gestori, hanno sempre inviato le fatture ai propri clienti mensilmente, oppure, in alcuni casi, anche bimestralmente. Tutto questo, è andato avanti per anni, per poi cambiare improvvisamente nel 2015.

 

Infatti, a partire dal 2015, i più importanti gestori di telefonia mobile, hanno deciso di fare cartello. Per chi non lo sapesse,fare cartello, in ambito economico, significa che, le principali aziende di quel settore, per cercare di far fuori la concorrenza, e non farsi la guerra economica tra loro, decidono di comune accordo di porre in essere alcune direttive da seguire.

Tali direttive, sono atte a portare dei benefici solo alle aziende del “cartello”, creando uno squilibrio economico, a scapito di altre aziende più piccole, che non sono in grado di offrire quel determinato servizio a quei prezzi o in quel modo.

Cosicché, i vari competitor, all’interno delle nuove regole che si sono autonomamente dati, riescono ad ottimizzare i propri guadagni, lasciando le briciole alla concorrenza.

 

 

Tim, Vodafone, Sky e Windtre hanno fatto cartello?

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In pratica, le principali compagnie di telecomunicazioni, con l’aggiunta anche di Sky, a partire dal 2015, in maniera del tutto autonoma, hanno deciso di fatturare i propri clienti non più mensilmente, ovvero rispettando la naturale scadenza del mese, ma di fatturare ogni 28 giorni invece dei classici 30/31 giorni a seconda del mese.

Quindi, anticipando la fatturazione ogni 28 giorni del mese, le bollette non sono più 12, ma diventavano 13. Tutto ciò, ha portato ad un notevole guadagno per le compagnie telefoniche, e ad un aumento dei costi non indifferente per gli utenti, che si sono ritrovati a dover pagare una fattura in più all’anno in un modo del tutto ingiustificato.

 

In che modo è intervenuta l’AGCOM?

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A partire da marzo 2017,l’Agcom (Agenzia garante per le comunicazioni) ha emanato la delibera 121/17, precisando che, la scadenza deve essere di un mese e non di 28 giorni, comunicando ai gestori che dovevano adeguarsi entro 90 giorni alla nuova disposizione.

Ciononostante, gli operatori telefonici, infischiandosene delle direttive dell’AGCOM, hanno continuato a fatturare ogni 4 settimane. Di conseguenza, l’Agcom, il 14 settembre 2017, ha avviato un procedimento sanzionatorio contro di essi. Sul problema è quindi intervenuto il Governo che, con Legge di Stabilità per il 2018 ha imposto la fatturazione mensile.

In virtù di tale provvedimento, gli operatori sono stati costretti a riprendere la fatturazione mensile, ristabilendo la normalità dal punto di vista del periodo di fatturazione. Infatti, i vari gestori telefonici, per non perdere quel guadagno extra che si erano creati, hanno deciso di alzareil costo medio diun abbonamento, rendendolo pari a quello delle 4 settimane.

Comunque, a seguito dell’azione congiunta dell’AGCOM prima, e del Governo in seguito, gli operatori telefonici, saranno costretti a rimborsare tutti i loro clienti, i quali, hanno subito l’illegittima fatturazione a 28 giorni durante il periodo di riferimento che va dal 23 giugno 2017, ovvero la data in cui è stata ripristinata la fatturazione mensile, ad Aprile 2018.

 

 

Cosa fare per ottenere il rimborso?

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Innanzitutto, ai fini di un rimborso sicuro, è stato consigliato agli utenti di non cambiare operatore telefonico, in quanto potrebbe essere un po' più complicato ottenere il rimborso. In più, al fine di dimostrare di avere diritto al rimborso per la fatturazione a 28 giorni, è indispensabile esibire una fattura che attesti di essere stati effettivamente clienti di quel determinato gestore, per il periodo di riferimento che va da Giugno 2017 ad Aprile 2018. A tal proposito, ci teniamo a raccomandarvi un’associazione che si è spesa tanto per i disservizi di telefonia ed internet, e si chiama disserviziotelefonico.it. partner del sito di sosconsumatori.it.

 

 

Se ho cambiato operatore?

Per chi ha cambiato operatore, si definiranno successivamente le modalità di restituzione. Le diffide del Garante dalla 497 alla 500/17/CONS e le delibere alla 112 alla 115 /19/CONS hanno chiarito che lo storno automatico in bolletta ed i rimborsi sono destinati anche a chi ha cambiato operatore.

Non sono del tutto chiari i tempi e i modi con cui avverranno questi indennizzi. Gli operatori, hanno impugnato il provvedimento, ricorrendo al TAR del Lazio che in seguito aveva annullato le multe inflitte alle compagnie, confermando ancora i rimborsi stabiliti da restituire sotto forma di giorni di traffico gratuiti.