Silicone per alimenti in cucina: perchè usarlo e sicurezza

 

Il silicone per alimenti è un materiale che ormai viene ampiamente utilizzato per la realizzazione di utensili e contenitori in cucina. Entrato nelle nostre case come una vera e propria rivelazione in termini di funzionalità, non sono tardati ad arrivare i dubbi e le domande circa la sua sicurezza. Molti infatti si chiedono se utilizzare il silicone per gli alimenti comporti qualche rischio per la salute.

 

 

L’arrivo in commercio del silicone

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Il silicone nel settore alimentare ha avuto il suo primo boom agli inizi degli anni 2000. Sin da subito il mercato lo ha accolto in maniera favorevole e considerato oltre che comodo, anche versatile e pratico, nonché economico.

Ha una struttura morbida che serve a facilitare la preparazione di dolci e pietanze in generale, e grazie ai colori e alle forme bizzarre che vengono realizzate, risulta anche esteticamente bello da vedere.

Con il silicone si realizzano utensili e contenitori di ogni genere, ma la vera e propria rivelazione nell’uso di questo materiale è stata la nascita degli stampi per dolci e gli stampi per gelati, che evitano l’uso di teglie usa e getta e si rivelano comodi nell’utilizzo. Gli alimenti, infatti, si cuociono con più rapidità, senza aderire alle pareti dello stampo (bruciandosi). È agevole farli uscire dalle formine, mentre l’alluminio e altri materiali non offrono la stessa praticità. Dopo averli usati, inoltre, questi stampi si possono ripiegare su se stessi, occupando poco spazio.

Come hai potuto capire, stiamo parlando di un materiale “ibrido” ovvero realizzato mescolando organicamente vari idrocarburi con polimeri inorganici contenenti silicio e ossigeno.

 

 

Dubbi e vantaggi del silicone per alimenti

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Il silicone per alimenti viene impiegato per realizzare stampi per dolci, ma anche presine, spatole, pennelli, teglie, recipienti, pellicole per alimenti, sottopentole e tanto altro ancora.

Molti sono i vantaggi nel suo utilizzo, a partire dall’ottima distribuzione del calore, che aiuta la buona riuscita delle preparazioni e favorisce il risparmio energetico, seppure in misura minima. C’è inoltre da considerare il fatto che si tratta di un materiale che si può comprimere e piegare, ma senza distruggerlo, il che lo rende compatto in termini di occupazione di spazi.

Gli utensili in silicone sono pratici nel loro utilizzo. Si pensi agli stampi, e al fatto che non vanno unti o infarinati, in quanto il dolce non attaccherà alle pareti delle formine.

Una volta completata la cottura è molto semplice estrarre i prodotti dalle forme. Su questi aspetti, tuttavia, non tutti gli utilizzatori sono concordi. Cuocere nel silicone garantisce la morbidezza del dolce (per cui se vuoi realizzare un dolce croccante non puoi utilizzarlo). La scelta del materiale, quindi, va ponderata in base al tipo di uso e al risultato che si vuole ottenere.

Circa i punti deboli, per prima cosa devi tener conto che il silicone per alimenti non si rivela eterno e, inoltre, non può essere riparato. In particolare acquistando modelli più economici, a lungo andare, tenderanno a perdere il colore naturale, ad indebolirsi a contatto con il calore, subendo perforazioni o abrasioni. L’uso e la manutenzione, quindi, richiedono attenzione.

Inoltre, si tratta di un materiale non riciclabile, per cui in caso di rottura e di necessità di gettare via uno stampo o un utensile, potrebbe essere necessario il conferimento alle isole ecologiche attrezzate.

Oltre a questi due aspetti, il dubbio cruciale sul silicone per alimenti riguarda la sicurezza, in relazione alla possibile cessione di sostanze nocive e di odori in grado di alterare il gusto delle preparazioni.

 

 

Quanto è sicuro il silicone per alimenti?

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Veniamo quindi alla nota dolente dell’argomento, al dubbio che attanaglia la mente dei cuochi più apprensivi: quanto è sicuro l’uso del silicone in cucina? La risposta alla domanda, risiede nelle numerose norme internazionali attualmente in vigore volte alla tutela del consumatore e della sua salute.

Devi sapere infatti che per risultare idonei a finire in commercio, gli utensili da cucina in silicone, per essere commercializzati, devono avere dei requisiti severamente dettati dalle predette norme internazionali.

Innanzitutto devono godere del marchio CE (in America ad esempio il marchio di riconoscimento è quello della FDA, acronimo di Food&Drug Administration). Non mancano pertanto controlli periodici a campione, al fine di verificare l’effettiva assenza di sostanze indesiderate nella composizione del prodotto.

A dimostrazione di quanto appena detto, vi è l’episodio verificatosi qualche anno fa (2007) dei test effettuati su 19 stampi in silicone per conto dell’ente Altro Consumo. Dei 19 prodotti sottoposti ad esame, 16 hanno mostrato il rischio di poter cedere alcune sostanze tossiche nel cibo durante il primo utilizzo. Tale aneddoto dimostra che, trattandosi di oggetti che entrano a contatto diretto con ciò che mangiamo, la normativa è molto rigida e tende ad effettuare numerosi controlli per la tutela del consumatore.

E infatti, tenendo conto che molte aziende hanno oggi corretto “il tiro” in termini di produzione, oggi il silicone per alimenti è considerato un materiale sicuro. A partire dal 2007 le garanzie dei produttori sono  cresciute, le misure di controllo divenute più severe, anche grazie all’introduzione di un trattamento termico in apposite camere riscaldate della durata di 6-7 ore, pensato per l’abolizione di ogni eventuale sostanza volatile. In questo modo si vuole garantire l’atossicità degli utensili, prima del collaudo definitivo.