Fisioterapia del Futuro: intervista a Roberto Franzese

 

Cosa si intende per Fisioterapia del Futuro? E su cosa puntano i maggiori esperti e specialisti nel campo? Le nuove sperimentazioni fino a che punto rinnoveranno, cambieranno e miglioreranno il settore fisioterapico e riabilitativo? Cosa saranno in grado di fare, soprattutto a vantaggio dei pazienti? Nei prossimi anni, quali traguardi si potranno raggiungere grazie alla tecnologia? Realtà aumentata, VR ma non solo.

 

Abbiamo dato un'occhiata al Blog di Roberto Franzese dedicato alla Fisioterapia e lo abbiamo contattato per saperne di più. A giudicare dai suoi articoli ed approfondimenti in materia, abbiamo composto il suo numero sicuri di ricevere risposte esaurienti in merito.

 

 

Buongiorno Roberto Franzese e grazie per averci concesso l'intervista. Prima di parlare di Fisioterapia del Futuro, spieghiamo in che consiste oggi l'attività di Fisioterapista?

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La professione del Fisioterapista ha una valenza sociale ormai consolidata e riconosciuta.

Il Fisioterapista è un professionista che si occupa della prevenzione, cura, valutazione, abilitazione, riabilitazione nell'ambito di disfunzioni relative a vari sistemi, in particolare il sistema neuro-muscoloscheletrico, nervoso, cognitivo, cardiocircolatorio, respiratorio, digerente e genito-urinario.

La prevenzione ed il trattamento fisioterapico di diverse patologie consentono di ottenere benefici simili a quelli di un intervento chirurgico senza essere invasivi, evitando l'utilizzo di farmaci e riducendo i costi.

Molti colleghi dicono che un Fisioterapista ha “il cervello di uno scienziato, il cuore di un umanista e le mani di un artista”. Non hanno tutti i torti.

 

Fisioterapia del Futuro: qual è il primo traguardo che le viene in mente pensando ai prossimi obiettivi da raggiungere nel campo della Fisioterapia e Riabilitazione?

Pensando a ciò che era possibile fare 30 anni fa e ciò che riusciremo a fare nei prossimi anni, il primo obiettivo che mi salta in mente è la stimolazione cellulare, la rigenerazione tissutale.

Il Fisioterapista qualificato andrà sempre più a cercare la stimolazione cellulare per riparare i tessuti grazie all'utilizzo di apparecchiature all'avanguardia, via, via sempre più avanzate.

Recenti studi scientifici hanno confermato che terapie fisiche strumentali d'elezione come Laser Yag ad Alta Potenza, Onde d'Urto e Human Tecar permettono una modificazione cellulare nei tessuti danneggiati da patologie degenerative o traumi.

 

Ci spiega meglio di quali studi scientifici si tratta?

Mi riferisco, in particolare, allo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, condotto da ricercatori dell'Università del Michigan di Ann Arbor (USA) coordinati dal dottor Peter X.

Hanno messo a  punto un sistema che si serve di nanoparticelle per ricostruire parti di tessuto osseo danneggiato prelevate dal paziente. In sostanza, le nanotecnologia tra non molto sarà capace di rigenerare i tessuti danneggiati attraverso un processo che il materiale genetico del paziente stesso potrà alimentare. La funzione delle nanoparticelle è questa: inglobare molecole micro Rna prelevate dal paziente stesso e trasportarle fino all'area danneggiata. Il materiale genetico rilasciato gradualmente 'ordinerà' alle cellule limitrofe di avviare la riparazione del tessuto osseo.

Essendo materiale genetico di origine endogena, con questa tecnica non si rischia il rigetto.

La sperimentazione, effettuata finora su un campione di topi affetti da osteoporosi, a breve verrà applicata sugli uomini. I risultati di questa sperimentazione rivoluzioneranno sicuramente il campo della Fisioterapia. Potranno risolvere diverse patologie a carico delle ossa come l'osteoporosi. E, chissà, anche di cartilagine, tendini, legamenti.

 

 

Può parlarci di tecniche innovative nel campo della Riabilitazione?

Nell'ultimo decennio, la Riabiitazione ha dimostrato la sua efficacia sulla struttura del sistema nervoso centrale nel'ambito dei disturbi del movimento, di malattie neurodegenerative. Si sta muovendo sempre di più verso protocolli integrati che combinano l'esercizio fisico con un allenamento di tipo cognitivo (non solo motorio). Grazie a questa integrazione si raggiungono benefici e risultati migliori ed a lungo termine.

Le tecniche di motor imagery o action observation consentono l'esecuzione di esercizi motori arricchiti con diversi contenuti cognitivi: spingono il paziente a pensare in modo specifico al tipo di movimento da eseguire oppure ad osservare altri mentre lo eseguono memorizzandolo e ripetendolo. Si tratta di tecniche ormai consolidate a livello scientifico che favoriscono l'apprendimento motorio portando a risultati notevoli e duraturi.

Protocolli e strumenti ci sono: ciò che serve è una formazione intensiva dei nuovi fisioterapisti e tecnici della riabilitazione.

 

Molti puntano sulla realtà virtuale. Leggevamo anche del cosiddetto Augmented Reality System (sistema di realtà aumentata) applicata alla Fisioterapia o alla pianificazione chirurgica che permette di visualizzare immagini, proiettare scansioni mediche (TAC, risonanza magnetica) direttamente sul corpo del paziente assecondandone i movimenti simultaneamente. Ci sembra interessante. Come funziona?

Stiamo parlando del sistema ProjectDR che mostra l'anatomia interna di un corpo in movimento. Questa tecnologia integra un sistema di rilevamento del movimento utilizzando telecamere a infrarossi e marker sul corpo del paziente ed un proiettore per visualizzare immagini.

E' interessante perché è una tecnologia ambiziosa. L'obiettivo più difficile è proprio questo: tenere correttamente la traccia dell'immagine sul corpo del paziente mentre si muove, sincronizzando immagini e corpo. Può mostrare anche immagini segmentate (solo polmoni, vasi sanguigni, ecc.) in base alle necessità.

Si sta lavorando per perfezionare il sistema, migliorare la calibrazione automatica, aggiungere componenti come i sensori di profondità.

L'aspetto positivo dei sistemi di VR e di realtà aumentata è rendere divertente la terapia immersiva per i pazienti: aumenta il loro coinvolgimento, consente loro di vedere se stessi mentre si muovono come fosse un gioco, li stimola a svolgere l'esercizio fisico.

VR e realtà aumentata rappresentano uno dei principali obiettivi della ricerca nel campo della Riabilitazione. Una volta perfezionato, questo sistema verrà diffuso a largo raggio: chi ne beneficerà sarà soprattutto il paziente.

 

Oltre alla diagnosi medica, anche la valutazione globale e distrettuale fisioterapica ha la sua grande importanza per pianificare un percorso terapeutico personalizzato. Si intravedono tecniche diagnostiche innovative per il futuro nel campo della Fisioterapia?

Un'evoluzione importante nella pratica clinica del Fisioterapista è la Fisioterapia EcoGuidata.

Prevede l'uso dell'ecografo durante la visita fisioterapica e in fase terapeutico-riabilitativa in caso di patologie e disfunzioni neuro-muscoloscheletriche e viscerali. L'ecografo consente una diagnosi fisioterapica di tipo funzionale per migliorare l'accuratezza diagnostica, terapeutica e dell'esecuzione degli esercizi.

 

 

La Fisioterapia del Futuro va considerata anche da un punto di vista organizzativo?

Sì. La parola d'ordine è lavoro multidisciplinare, il contesto multiprofessionale, il lavoro di squadra.

E’ importante la stretta collaborazione tra professionisti sanitari sia in termini diagnostici che terapeutici. Un lavoro di equipe efficiente ottimizza la cura del paziente e la velocizza.

Il lavoro multidisciplinare orientato verso il benessere e la salute del paziente riguarda tutti, il professionista sanitario ed il professionista sanitario assistenziale. Il lavoro multiprofessionale integra le competenze, conoscenze ed abilità di tutte le figure professionali allo scopo di ottenere migliori risultati diagnostici (cartella clinica integrata) e terapeutici.

Migliora l’assistenza, si riducono errori e tempo di consultazione. Tutte le informazioni del paziente vengono raccolte in un documento unico consultabile dai vari operatori coinvolti.

 

Il settore più incredibile della Fisioterapia 4.0?

La robotica. C'è già chi parla di robot che sostituiranno in futuro la mano del Fisioterapista. Si tratta di strumenti innovativi al servizio del Fisioterapista e dei suoi interventi riabilitativi.

Tecnologia e robotica consentiranno di creare protocolli personalizzati per la rieducazione motoria, l'equilibrio, il cammino, ecc., di valutare in modo preciso i risultati ottenuti, di offrire prestazioni più intensive. L'obiettivo è lavorare con precisione, in modo più organizzato, efficace, sicuro riducendo attività ripetitive dando modo allo specialista di seguire più pazienti.

Un dispositivo robotico può muovere passivamente un arto colpito, assisterlo durante il movimento, migliorare il controllo motorio e la forza muscolare, la coordinazione.

L'uso dei sistemi robotici e della realtà virtuale possono fornire un supporto riabilitativo innovativo aumentando l'intensità di un esercizio, la stimolazione multisensoriale.

Sono stati progettati robot specifici per la riabilitazione neurologica e ortopedica di vario tipo per modalità di trattamento terapeutico differenti: passivi, attivi, interattivi.

Il vantaggio è la loro capacità di produrre o partecipare a movimenti ripetitivi senza errori, impostati dal Fisioterapista.

Da tempo, si lavora per il futuro su più fronti. Non solo robotica ma anche intelligenza artificiale, calcolo computazionale, neuroscienze, nuovi materiali, nanomedicina per migliorare l'efficacia delle terapie.

 

Grazie, Roberto Franzese per averci dedicato il suo tempo. Buon lavoro!