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Gastroprotettori naturali

 

gastroprotettori

Ad oggi, bisogna prestare particolare attenzione non solo alle malattie che si rischia di contrarre, ma anche ai medicinali con i quali si tenta di curarle. Molti farmaci, infatti, per quanto efficaci, sono piuttosto aggressivi e sortiscono degli effetti controproducenti, minando vari organi e, in particolare, uno tra tutti: lo stomaco. Per arginare i danni causati da tali trattamenti, spesso si ricorre a dei gastroprotettori.

Questo termine comprende una compagine di farmaci, il cui fine è proteggere stomaco e relativa mucosa da disparate aggressioni, nonché inficiare gli effetti provocati da particolari situazioni come ritmi di vita stressanti o infezioni di Helicobacter pylori, un batterio che prolifera nel muco gastrico presente nello stomaco.

Scientificamente, tali gastroprotettori vengono definiti “inibitori della pompa protonica”. Con questa definizione si allude ad un insieme di molecole, il cui compito è quello di ridurre in maniera ingente e piuttosto duraturo l’acidità, propria dei succhi gastrici. In particolar modo gli inibitori della pompa protonica invalidano l’enzima gastrico H+/K+-ATPasi. Il processo avviene in questa maniera: lungo il micro-canale dello stomaco in cui vi è il PH più basso, pari a un valore “due”, avviene la trasformazione delle sostanze inibitrici in molecole. In questo frangente s’instaurerà un legame con il gruppo SH, grazie al quale la pompa cesserà di compiere la sua attività in maniera irreversibile per ventiquattro ore circa.

 

 

Quando usare i gastroprotettori

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Spesso e volentieri, nonostante sembri quasi una contraddizione, l’uso dei gastroprotettori è richiesto per minimizzare gli effetti indesiderati degli infiammatori. Questo genere di medicinali, infatti, tende a minare quella che è la protezione naturale del nostro stomaco a causa delle conseguenze dell’acido cloridrico, che non danneggia solo lo stomaco, ma tutto l’apparato digerente.

In questi casi il gastroprotettore non fa altro che affievolire l’effetto di erosione subito dalla mucosa dello stomaco, riducendo semplicemente la produzione di acido cloridrico.

 

Effetti controproducenti dei  farmaci gastroprotettori

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I gastroprotettori possono comportare degli effetti controproducenti, soprattutto se se ne abusa per un lungo periodo. Infatti, nel momento in cui si eccede con la loro assunzione, la funzione difensiva della barriera acida dello stomaco viene meno, facilitando il passaggio di pericolosi batteri che, proliferando, potrebbero arrivare all’intestino, minandone l’integrità.

Non è un caso che coloro che fanno uso abituale, se non cronico, di inibitori di pompa protonica siano esponenzialmente più soggetti a infezioni intestinali.

Oltretutto potrebbe esistere una correlazione tra l’utilizzo di questi farmaci e la bassa concentrazione di magnesio e potassio presente nel sangue, che, oltre a comportare dei problemi cardio-vascolari nei soggetti interessati, potrebbe risultare particolarmente rischiosa per persone anziane o con scompensi di vario genere.

Ulteriore problema derivante dall’abuso di inibitori di pompa protonici è l’insufficienza renale, circoscritta ad un periodo o cronica; per non parlare di artrite, maggiore rischio d’infarto, minore assorbimento delle sostanze nutritive e importanti allergie alimentari.

Infine, tra le papabili conseguenze  alle quali bisognerebbe prestare maggiore attenzione vi è la correlazione tra gastroprotettori  e l’insorgenza di demenza, emersa da uno studio svolto dai ricercatori dell’Università di Bonn e Rostock su un campione di circa 75.000 individui. Questo forse potrebbe dipendere dall’inefficiente assorbimento di magnesio o vitamina B12, cui abbiamo fatto riferimento sopra.

 

 

Le caratteristiche e i benefici dei gastroprotettori naturali

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Da quanto scritto, potremmo desumere che la funzione lenitiva svolta dai gastroprotettori, tanto utile per minimizzare gli effetti dell’acido cloridrico, è di grande importanza.

Detto ciò, esistono in natura degli inibitori di pompa protonica che sono in grado di garantire il medesimo risultato, senza presentare, però, alcun effetto collaterale. Reperibili in commercio sotto forma di capsule, compresse, bustine da sciogliere in acqua o infusi, i gastroprotettori naturali sono prettamente costituiti da estratti vegetali come alloro, artiglio del diavolo ed in particolar modo aloe, liquirizia, melissa, acemannano e ficus.

La liquirizia è ricca di flavonoidi, dall’elevato potere antinfiammatorio e antispasmodico. È consigliabile la sua  assunzione prima dei pasti, in modo tale che si formi una sorta di barriera protettiva dello stomaco.

 La melissa, invece, può essere somministrata sottoforma di tisana o diluita con un po’ d’acqua. Tra le sue virtù vi è quella di ripristinare il corretto funzionamento delle mucose intestinali.

L’acemannano è un polisaccaride che si trova nel ginseng, ma anche negli estratti dell’aloe vera. Ha la funzione di uccidere batteri, virus, preservare l’integrità delle pareti dello stomaco, far assumere in maniera corretta i nutrienti ed espellere le tossine dal nostro organismo. La somministrazione può avvenire tramite il consumo di aloe vera gel.

Il ficus va ad agire negativamente sulla produzione di gastrina e acido cloridrico, nonché sull’attività del centro nervoso responsabile della secrezione di succhi gastrici. L’effetto è amplificato se il ficus viene assunto la mattina, a stomaco vuoto.

Una menzione speciale va dedicata al kuzu o kudsu. Si tratta di un estratto della Pueraria Lobata, una pianta rampicante che cresce sulle montagne giapponesi. Oltre ad essere largamente impiegato in cucina grazie alle sue proprietà addensanti, costituisce un vero e proprio toccasana per lo stomaco. Infatti  il kuzu ha il merito di contrastare infezioni e acidità di stomaco, regolare alcuni valori ematici come gli zuccheri, rendere il mal di testa meno intenso e stimolare l’appetito. Per un ulteriore approfondimento sui gastroprotettori, potete leggere quest’interessante articolo di Trovami.com.