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Conviene investire in btp?

 

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I BTP sono buoni del tesoro pluriennali, i cosiddetti titoli di stato: essi vengono emessi con scadenze di 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni.

Si tratta dunque di forme di investimento a medio / lungo termine, titoli con cedole fisse che sono particolarmente utili per quegli investitori che richiedono costante remunerazione ogni 6 mesi, pertanto si prestano ad essere particolari tipi di investimento per chi non ama il rischio.

 

 

Le diverse scadenze esistenti sul mercato consentono infatti agli investitori di pianificare i flussi di cassa regolari durante tutto l'anno. Inoltre, i BTP sono particolarmente apprezzati per la loro liquidità: prima della scadenza, gli investitori all'ingrosso possono acquistare o vendere BTP sia sul mercato regolamentato che su mercati secondari (MTS) per le negoziazioni di almeno 2,5 milioni di euro, mentre i cittadini privati possono eseguire queste transazioni sul mercato secondario regolamentato MOT (Mercato dei titoli di stato e titoli elettronici), dove le operazioni devono essere di almeno 1.000 euro.

Tra i concessionari autorizzati a partecipare alle aste, questi titoli sono collocati principalmente con"Specialisti in titoli di stato italiani"  che, in media, ricevono più del 90% dell'importo nominale totale rilasciato ad ogni asta.

I BTP vengono offerti attraverso un'asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo e della quantità rilasciato. Esiste un meccanismo di esclusione dell'offerta speculativa che è descritto in dettaglio in ogni decreto di emissione. Lo stesso decreto stabilisce termini supplementari di collocamento, riservati agli specialisti in Titoli di stato, tecnicamente trattati come una quota successiva. La quota riservata a Specialist è pari al 30% dell'importo assegnato nell'asta ordinaria per la prima tranche e al 15% per ulteriori tranche. Solo gli specialisti che hanno preso parte all'ultima asta, hanno accesso a questo collocamento supplementare.

L'ammontare di ciascuna delle cinque offerte che ogni intermediario può piazzare non può essere inferiore a 500.000 euro.

 

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Per ogni titolo da emettere le commissioni d'asta saranno applicate in base alla scadenza residua, che sarà fissato in base al numero di giorni tra la data di regolamento dell'asta e la data di scadenza.

Analizzando il meccanismo di funzionamento dei BTP e in considerazione della loro rendita sempre minore, coloro che oggi investono in BTP non ne traggono particolare convenienza ma basano i loro investimenti sulla necessità di tutelare i loro risparmi.

Il rendimento dei BTP può anche essere negativo se i tassi di interesse sono particolarmente elevati, proprio per questo investire sui BTP è più conveniente in una prospettiva di medio-lungo termine: questo è il caso dei BTP 2037, che assicurano incassi di una rendita fissa anche dopo 6 mesi.

 

 

Ovviamente queste forme di investimento sono particolarmente adatte a quei traders che non si cimentano in previsioni per guadagnare grosse somme di denaro, mentre sono particolarmente sconsigliate a chi punta ad ottenere un reddito più elevato. Ovviamente per non incorrere in problematiche dovute ad una spinta spregiudicatezza in ambito trading consigliamo di "giocare" con le azioni ed anche BTP in maniera responsabile e cauta in quanto è pur sempre un azzardo, un investimento con un rischio più o meno calcolato. E' fondamentale pertanto conoscere bene la materia documentandosi sempre e tenendosi sempre aggiornato sull'economia italiana e mondiale (magari anche leggendo forum economici e finanziari online come ilSole24ore o blog come newsfinanza.net).

 

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Investire in BTP in Italia è consigliabile solo in caso di preveda un ribasso dei tassi che assicuri performance superiori di altri titoli ma nel caso in cui un investitore disponga di capitale di cui non può usufruire fino alla scadenza naturale, è preferibile optare per BTP 2046 e  BTP 2047 ovvero acquistare BTP a lungo termine per ottenere un rendimento maggiore.

Visto il calo dei rendimenti, investire in BTP non conviene o meglio non conviene come unica forma di investimento: anche il rapporto debito pubblico/ PIL incide notevolmente sui guadagni, in quanto in caso di fallimento è altissimo il rischio di perdere il capitale.

Essendo questo rapporto pari al 130% investire in BTP oggi non è una soluzione del tutto oculata, i fattori da valutare sono il rischio che si intende correre e il capitale a disposizione, ma soptattutto lo si deve valutare per quello che realmente è, un investimento a lunga scadenza.