Che cosa sono i cilindri oleodinamici?

 

I cilindri idraulici sono pezzi di fondamentale importanza collegati alle parti meccaniche dei pistoni. Anche detti cilindri oleodinamici, o attuatori lineari idraulici, sono veri e propri organi che utilizzano fluidi, spesso olio, per produrre un movimento. Il funzionamento di un cilindro è molto semplice e avviene grazie ad una forza impiegata lungo tutta la sua estensione.

 

I cilindri idraulici si compongono di un cilindro, di uno stelo e di un tappo guida o testata, senza dimenticare la parte finale composta di un fondello (approfondisci fondello qui). Dopo questa necessaria premessa e relativa definizione di cilindro oleodinamico andiamo adesso a spiegare il funzionamento nel dettaglio, la composizione e le varie tipologie di modelli.

 

 

Il funzionamento dei cilindri oleodinamici

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Per quel che concerne il funzionamento, i cilindri idraulici hanno un andamento molto semplice. La loro attività si esplica attraverso il passaggio del fluido dallo stelo al cilindro stesso. Il tutto avviene grazie ad una pressione incisa sull’olio, che consente allo stato dei fatti il movimento dei pistoni.

I cilindri idraulici hanno più o meno la stessa funzione di quelli usati nella pneumatica. Ecco dunque che abbiamo i cilindri a semplice e a doppio effetto e in aggiunta, cilindri a tiranti. Per costruirli si usano quasi sempre materiali altamente resistenti tra cui l’acciaio.

 

La composizione

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Per quanto concerne la struttura, un cilindro idraulico si concentra in particolar modo sul pistone (anche chiamato stelo) e sul cilindro. Il pistone è la parte che si muove con il passaggio del fluido, di solito olio idraulico (tipico tra i prodotti oleodinamici). Parliamo di una parte che alle due estremità si compone di occhielli al cui interno sono infilati dei perni. Sono questi due perni che devono collegare tutto il congegno agli organi meccanici.

I cilindri sono la parte vuota di tutta la struttura meccanica, mentre il pistone è un pezzo tondo che compie dei movimenti. Il fluido infatti va a premere sul pistone muovendosi, e consente a sua volta il movimento di quest’ultimo. Il funzionamento così peculiare ma semplice in ogni suo aspetto gli consente un’applicazione in numerosi campi dai macchinari agricoli, ai sollevatori, dalle gru ai trattori. Tuttavia trova spesso impiego anche nell’ambito della meccanica.

 

Un cilindro idraulico a effetto semplice

Il cilindro a semplice effetto è quello che viene messo in collegamentocon la centrale idraulica attraverso l’impiego di un solo tubo.

Il fatto che monti un solo tubo comporta che un cilindro a semplice effetto avrà un pistone che tenderà a portare in alto l’altro pistone grazie al peso dell’olio, e il cilindro torna da solo in posizione sfruttando a suo vantaggio l’effetto della forza di gravità.

 

 

Un cilindro idraulico a doppio effetto

Viceversa, un pistone oleodinamico a doppio effetto si serve dell’uso di due tubi che permettonouna gestione più agevole e rapida sia della fase di salita del pistone, sia di quella di discesa. I cilindri oleodinamici a doppio effetto montano, a metà tra l’incontro dei due tubi una camicia; esse sono tenute insieme da quattro tiranti, lo stelo viene guidato da due boccole di guida.

 

Un cilindro telescopico

Discorso a parte vale per i cilindri telescopici. Questi infatti si ricavano dalle corse elevate pur avendo in posizione di riposo un ingombro minore. Parliamo di strutture oleodinamiche molto più complesse, che trovano largo impiego soprattutto nel settore industriale e negli ambiti più svariati. Per cui facilmente la si può trovare sia nel settore aerospaziale sia nelle centrali nucleari. Facilmente viene impiegata negli impianti di sollevamento e per la produzione del calcestruzzo. Ad oggi non c’è una macchina o un settore per il quale non ci sono alternative di cilindri cui ricorrere per un funzionamento meccanico ad ampio raggio.

 

 

I cilindri oleodinamici a tiranti

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I cilindri oleodinamici a tiranti sono un altro modello di cilindri idraulici che non sono di stampo moderno ma il cui utilizzo viene attuato ancora oggi.

Questi modelli usano un liquido pressurizzato che va ad incidere sullo stantuffo per far sì che si formi una forza controllata capace di creare il giusto movimento. Un movimento che si sintetizza in spostamento, sollevamento, mantenimento e compressione. Anche questo modello come quello telescopico viene usato molto nei settori industriali, in quanto hanno un raggio di azione e di funzionamento prolungato ed efficiente. Senza contare che non richiedono un alto tasso di manutenzione e sono molto produttivi.

Il fatto che la loro costruzione e progettazione sia molto dettagliata, la cura nei materiali, nei fondelli e nelle guarnizioni impiegate, fanno di questo modello un fiore all’occhiello del settore oleodinamico. Questi requisiti messi insieme permettono al cilindro a tirante di essere molto preciso, diventando così una valida scelta, molto affidabile, ripetibile e dalle alte caratteristiche dinamiche. I cilindri oleodinamici a tiranti, rispettano normativa ISO 6020/2, qualunque sia il loro utilizzo.

In linea di massima, al di là del modello e dell’utilizzo scelto, un cilindro idraulico deve essere conforme alla legge. Soprattutto nel settore industriale la sua composizione deve rappresentare una sicurezza per gli operatori, i quali non devono correre rischio e non devono affaticarsi durante le pressioni di esercizio.