Sigarette elettroniche: Normativa e prospettive future
Le sigarette elettroniche stanno prendendo sempre più piede, dall’emisfero boreale a quello australe.
Anche il nostro paese non è stato da meno ad uniformarsi a questa tendenza, vissuta come un’alternativa attraverso cui abbandonare il tabacco da sigaretta tradizionale.
La moda dello svapo quindi, è volta ad aprire le porte al consumatore verso la totale interruzione del consumo di tabacco.
Numerose sono state le norme che si sono susseguite in questi anni per regolamentare la vendita delle e-cigarette, ma a partire dal 1 Gennaio 2019, sono nuovamente cambiate le disposizioni a riguardo.
Più in particolare le novità concernono la tassazione imposta sui liquidi per la ricarica. Questi ultimi, infatti, sono ormai parte integrante dei monopoli di Stato. Se fino al 2018 erano sottoposti ad ingenti tassazioni, con conseguente aumento dei prezzi a discapito del consumatore, oggi invece non è più così.
In questo articolo, redatto con la consulenza di un’azienda leader nella commercializzazione online del prodotto, ovvero la Cigabyte, presente online all’indirizzo www.cigabyte-sigaretta-elettronica-online.com, andremo a sviscerare l’argomento in ogni suo aspetto.
L’emendamento Vicari sulla tassa per le e-cigarette
Prima dell’abolizione delle tassazioni oggi in vigore, la norma di riferimento era il Decreto 172/2017, conosciuto anche come emendamento Vicari (dal nome della senatrice che lo aveva firmato). La norma in oggetto aveva sostituito il D.Lgs 6/2016 che a sua volta esprimeva divieto assoluto di vendita oltre frontiera via web.
Con la Legge di Bilancio 2018 dunque, era entrato in vigore un nuovo corpo normativo che aveva consentito sì la vendita di liquidi e di svapo, ma che aveva sottoposto il commercio ad una tassazione smoderata. Il commercio nell’arco del 2018 infatti era diventato un vero e proprio affare di Stato.
Ragion per cui ogni prodotto correlato alle sigarette elettroniche e facenti parte del Monopolio era soggetto ad imposte e tasse. Più semplicemente, la sigaretta elettronica era stata messa sullo stesso livello di quella tradizionale, senza nemmeno effettuare una distinzione tra i liquidi a base di nicotina e i liquidi senza nemmeno la minima percentuale della sostanza. Tutta questa situazione aveva portato le tasse alle stelle, con un aumento del 50%.
Le motivazioni di una simile posizione
Le varie motivazioni fornite circa questo atteggiamento normativo erano state espletate dalla stessa senatrice Vicari, la quale aveva fortemente voluto un regolamento ad hoc, severo e minuzioso. Un regolamento che tuttavia si era trasformato in una super tassa.
Uno dei primi motivi addotti a questa severità faceva riferimento alla salute sei cittadini e alla tutela dei minorenni incuriositi dall’uso dello svapo. Una tassa dovrebbe persuadere la gente a non comprare la sigaretta elettronica con annessi liquidi, così da evitare completamente uso e consumo di nicotina.
Un secondo motivo era collegato al desiderio di sventrare l’evasione fiscale, spesso provocata dalla contraffazione dei prodotti. La legge Vicari permetteva infatti di tenere traccia dei liquidi venduti, così da dare maggiori garanzie ai consumatori.
Legge di Bilancio nel 2019: la novità
Questo preambolo era doveroso per inquadrare le novità che sono state introdotte con la nuova legislazione, valida a partire da Gennaio 2019.
La prima modifica ha riguardato la diminuzione della pressione fiscale. È stata infatti istituita una tassazione differenziata sui liquidi per la ricarica che, contrariamente a ciò che vale per i dispositivi elettronici per la vaporizzazione, sono monopoli di Stato.
La nuova legge ha voluto concentrarsi soprattutto sulla diversificazione di tassazione a seconda del fatto che il liquido della svapo sia o meno con nicotina.
La decisione presa nasce comunque da un iter processuale cominciato nel 2015 a seguito di una sentenza emessa dalla Corte Costituzionale. Quest’ultima sosteneva che non potessero essere considerati in egual modo tabacco e fluidi di e-cigarette che non contengono nicotina. La questione sollevata è poi finita anche nel 2017 dinanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Le modifiche in materia di tassazione
Sulla base di quanto appena detto, il legislatore ha quindi rivoluzionato la portata della tassazione, che concretamente oggi si suddivide nel modo seguente:
– le fialette di liquido con all’interno nicotina avranno una tassazione di 0,08006 euro per millilitro;
– le fialette di liquido privo di nicotina avranno unatassazione di 0,040032 euro al millilitro.
Inoltre, per le imposte maturate fino al 31 dicembre 2019 si potrà applicare una sanatoria, per la quale i debitori verseranno il 5% di tutto l’importo dovuto.
La vendita online
Ovviamente a fronte delle nuove rivoluzioni tecnologiche, per le quali l'e-commerce detiene il primato sul mercato, la legislazione ha permesso anche che le sigarette elettroniche possano essere vendute online.
D’ora in poi sarà possibile commercializzare sul web le e-cig già caricate con il liquido, purché il sito in questione abbia un filtro per gli utenti minorenni.
Questa forse è una delle novità più attese, soprattutto in virtù del fatto che le sigarette elettroniche hanno incassato ampi consensi dal punto di vista commerciale.Senza contare il fatto che è stato più volte messo in risalto quanto esse siano meno dannose rispetto alle sigarette tradizionali da combustione. Addirittura molti tabagisti hanno davvero utilizzato l'e-cigaretta per abbandonare gradatamente del tutto la dipendenza di cui soffrivano.
Le prospettive future
Le prospettive future ovviamente appaiono rosee. Si parla di crescita progressiva per un settore che nel mercato è stato in grado di crearsi una posizione altamente redditizia.
In virtù del nuovo scenario normativo, non possono che essere positive e propositive le crescite del commercio delle sigarette elettroniche. I più grandi brand del mercato italiano si stanno infatti adoperando per lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti di nuova generazione, in grado di andare sempre di più incontro alle necessità del consumatore.
I dati del commercio italiano sono da capogiro. Sulla base di una quota del 5% del mercato tradizionale, il nostro paese ha rappresentato spesso un punto di riferimento per il lancio di alcuni marchi. Questo proprio perché gli italiani rispondono bene alla vendita.
Addirittura, da alcune statistiche, emerge che la comunità di fruitori delle sigarette elettroniche si sia stanziato sul 2% della popolazione adulta nel 2018,pari a circa un milione di consumatori. Un simile dato rappresenta oltre il 4% di aumento nella vendita rispetto agli anni precedenti.
A ben vedere, è dunque normale che la concorrenza sarà sempre più agguerrita, il settore non farà altro che crescere e diventare sempre più competitivo.
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