Visita urologica: quando e perché
La visita urologica è un momento delicato nella vita di una persona, in quanto ha lo scopo di indagare su eventuali patologie dell’apparato urinario. Rivolgersi all’urologo è cosa molto comune negli uomini, ma può capitare anche che necessiti di una sua consulenza una donna. Parliamo di una visita esplorativa per nulla invasiva, che non arreca dolore e non richiede al paziente alcun tipo di preparazione.
Le componenti di cui tener conto e i sintomi
In questo articolo guida, realizzato con la consulenza degli esperti di cura-avanzata.it - andrologo urologo Milano, andremo a capire cos'è e come si svolge una visita urologica.
Quando si effettua una visita urologica, lo specialista tiene conto di tutte le componenti dell’apparato urinario. Per cui esamina i reni, la vescica, l’uretra e valutase funzionano tutti in maniera corretta. Al termine della visita, potrebbero venire alla luce alcune patologie collegate a questi organi, malattie differenti per natura e gravità.
Con il check completo l’urologo può riscontrare nel paziente eventuali infezioni delle vie urinarie, incontinenza vescicale, calcoli che ostacolano il corretto passaggio delle urine, neoplasie, disturbi genitali, cistiti e prostatiti negli uomini.
La visita urologica è necessaria nel momento in cui si palesano alcuni sintomi come ad esempio:
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bruciore basso ventre;
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dolore o difficoltà ad urinare;
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perdite involontarie di urina;
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difficoltà nell’erezione per gli uomini (spesso provocate da una patologia della prostata).
Come avviene la visita urologica
Così come avviene per qualunque tipologia di visita medica, anche per la visita urologica il medico inizia un colloquio con il paziente per individuare l’anamnesi (quadro generico) dello stesso. L’urologo infatti domanda al paziente quali siano stati i sintomi che lo hanno spinto a fissare un incontro specialistico. Al contempo cerca anche di stabilire il tipo di abitudini di vita e di alimentazione che il soggetto segue nella quotidianità. Quando si va dal medico è opportuno informarlo anche se si assumono farmaci e se si soffre di altre malattie.
Nella seconda parte della visita, l'andrologo urologo effettuerà un esame obiettivo, che ovviamente è differente a seconda che il paziente sia uomo o donna. In base a quelli che saranno gli esiti ottenuti con la visita, al paziente potrebbero essere richiesti ulteriori esami di indagini.
Visita urologica maschile vs visita urologica femminile
Ecco come si distinguono le visite urologiche tra uomini e donne.
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Visita urologica maschile
In questo caso l’urologo effettua un esame del basso ventre e agli organi genitali. A seconda dell’esito del primo approccio tattile, il medico controlla anche le condizioni prostatiche tramite una palpazione del canale rettale. In questo modo sarà in grado di rilevare anomalie, tra cui ingrossamenti e tumefazioni che non dovrebbero esserci.
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Visita urologica femminile
Come per gli uomini, anche in questo caso il medico parte con il tocco del basso addome proseguendo poi con un controllo ginecologico in particolare se si evince un prolasso vescicale o uterino (ovvero i motivi per cui la donna potrebbe soffrire di incontinenza).
Gli esami richiesti dal medico urologo
L’urologo potrebbe prescrivere un esame delle urine, una uroflussimetria (ovvero un esame che consente di valutare in modo più semplici se c’è qualcosa che non va nella minzione in maniera tale da verificare il funzionamento dei muscoli che svuotano la vescica). Lo specialista potrebbe altresì richiedere ulteriori ecografie (come quella prostatica transrettale e quella transvaginale) per riuscire a raccogliere quante più informazioni possibili.
In base a ciò che si evince, l’urologo effettua una diagnosi approssimativa, che richiede tuttavia delle ulteriori indagini per essere avvalorata. Ecco quindi che lo specialista richiede:
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Esami ematici. Uno di questi è il PSA che serve agli uominiper valutare una eventuale presenza del carcinoma prostatico. Un secondo esame è lacreatininemiache serve a controllare la funzionalità renale;
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Ecografia;
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TAC;
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Risonanza magnetica;
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Esame delle urine con eventuale urinocoltura in caso di IVU;
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Citologia urinaria, che mette in risalto eventuale presenza di neoplasie alle vie urinarie;
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Citoscopia. Rappresentail controllo di uretra e vescica attraverso l’uso di una sottile sonda con al verticeuna microcamera che andrà ad individuare un possibile tumore vescicale;
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Scintigrafia renale sequenziale e dinamica. Serve in caso di alterazioni alle alte vie urinarie (reni e ureteri);
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Esame del liquido seminale, se si teme una infertilità maschile;
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Ecografia scrotale, se si sospetta un tumore ai testicoli.
Quando effettuare una visita di controllo
Ma quando bisogna effettuare una visita urologica?
Sicuramente un primo campanello d’allarme potrebbe essere la manifestazione di uno dei sintomi succitati. Tuttavia anche la prevenzione è un’ottima strada da seguire.
Gli esperti ritengono infatti che le visite a scopo precauzionale dovrebbero già cominciare durante la prima adolescenza, quando cioè i ragazzi non hanno più bisogno dell’assistenza pediatrica. Non occorre pertanto aspettare che si avvertano fastidi e sintomi specifici, potendo dunque rispettare dei facili e semplici suggerimenti.
Una prima visita si potrebbe effettuare in una fascia d’età compresa tra i 14 e i 16 anni, per poi tornare nuovamente a visita dopo circa quattro anni.
A scopo preventivo, è utile effettuare un controllo urologico anche tra i 35 e 40 anni. Dopo i famosi "anta" si consiglia di andare a visita dall’urologo almeno una volta l’anno. Lo specialista controllerà le condizioni generali di salute dell’uomo, e negli adolescenti valuterà anche se i genitali si stanno sviluppando secondo la norma.
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