Come si produce la grappa?

 

Vi è mai capitato di bere un bicchierino di grappa o almeno che ve ne offrissero uno?

Si tratta, in fondo, di un'abitudine molto in voga nel nostro Paese, soprattutto quando ci si ritrova in compagnia di amici dopo cena, durante le feste e in occasioni speciali.

In effetti, gli amanti della grappa sono piuttosto numerosi, soprattutto fra il sesso maschile: il sapore forte e vigoroso di questo alcolico, sembra adattarsi a pennello a personalità decise ed un po' rudi. Ma cos'è la grappa di preciso?

 

La grappa è un superalcolico tipicamente italiano ottenuto da distillazione.

 

 

La storia della grappa è ormai piuttosto lunga: essa venne creata diversi secoli fa ed era originariamente un prodotto di bassa qualità derivato da distillazioni amatoriali, ma nel corso del tempo, il livello è cresciuto fino a diventare, in alcuni casi, eccellente.

 

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Ciò vuol dire che oggi, a differenza che in passato, è possibile gustare grappe pregiatissime, con una pulizia aromatica ed un'intensità eccezionali.

Insomma, anche la grappa appartiene di diritto al top che la gastronomia italiana è in grado di fare e proporre al pubblico.

Cerchiamo pertanto di saperne di più con la consulenza degli esperti della grappa di mondograppa.it e, in particolare, vediamo come si fa a produrre la grappa.

 

Le vinacce

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Gli scarti di prodotto che si ottengono dalla spremitura delle uve per produrre il vino, prendono il nome di vinacce.

Le vinacce sane, fresche e con il giusto grado di umidità (non del tutto spremute), sono buone per la produzione della grappa.

Ciò richiede, naturalmente, un certo tipo di procedimento.

Prima della distillazione c'è la fermentazione, un processo attraverso il quale gli zuccheri vengono trasformati in alcol.

In distilleria arrivano le vinacce già fermentate da cui sono stati prodotti vini rossi, vinacce non fermentate che sono servite a fare vini bianchi o vinacce parzialmente fermentate usate per la produzione dei vini rosati; le vinacce non fermentate e quelle parzialmente fermentate vengono preparate per ottenere vinacce che siano buone per la distillazione vera e propria.

 

 

Distillazione

E' una fase fondamentale nella produzione della grappa.

In pratica, l'alcol e le sostanze aromatiche vengono separate dalle vinacce.

L'operazione avviene attraverso l'utilizzo di un alambicco continuo se si tratta di produzione industriale o discontinuo se invece è un prodotto artigianale.

Ecco come avviene la distillazione.

Le vinacce vengono riscaldate attraverso una caldaia a vapore oppure a fuoco diretto poi, quando a circa 80 gradi di temperatura inizia l'evaporazione dell'alcol, questi fumi, incontrando il tubo di rame raffreddato con acqua, si condensano e tornano allo stato liquido.

Questo è il distillato.

Tutto fatto quindi?

Non proprio, in quanto nel distillato prodotto, così com'è in tale fase, sono contenute anche sostanze tossiche pericolose per la salute umana come, ad esempio, il metanolo.

Tali sostanze devono essere eliminate attraverso l'attuazione di un'altra fase, la rettificazione.

 

Rettificazione

La rettificazione serve a "correggere" il distillato eliminando non solo le sostanze tossiche come il metanolo ma anche tutte quelle sostanze grasse ed oleose che, pur non essendo pericolose, restando abbasserebbero la qualità della grappa.

 

Riduzione del grado alcolico

La gradazione alcolica dei distillati appena prodotti è poco compatibile con il consumo da parte dell'uomo perché troppo elevata: essa è compresa fra i 70 e gli 85 gradi.

Che fare quindi?

E' indispensabile abbassare tale gradazione alcolica portandola a 37,5/60 gradi.

Per ottenere tale risultato basta aggiungere acqua pura di sorgente al distillato stesso, finché non si raggiunge la gradazione voluta.

Quest'ultima è diversa a seconda delle vinacce usate, dell'invecchiamento e, ovviamente, della tipologia di grappa che si vuole ottenere.

 

 

Invecchiamento

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L'invecchiamento nel caso della grappa non è indispensabile (come accade invece, ad esempio, per il whisky).

Le grappe bianche, che pure trovano numerosi estimatori, sono quelle che vengono messe in commercio senza passare per le botti in legno.

Queste grappe, in genere, sono del tutto incolori, hanno un gusto secco ed il profumo fruttato, derivante principalmente dalle peculiarità della vinaccia che è servita per realizzarle.

Le grappe invecchiate assumono denominazioni differenti in base al periodo di tempo che hanno trascorso nelle botti di legno.

Le aziende produttrici hanno piena libertà di scegliere quanto tempo lasciare la loro grappa ad invecchiare nelle botti ed anche la tipologia di barrique da usare per l'invecchiamento stesso.

Le scelte, in tal senso, sono le più disparate.

Ci sono distillerie che preferiscono utilizzare solo botti nuove, mentre altre prediligono quelle già usate; altre ancora infine, fanno invecchiare la grappa nelle medesime botti di legno nelle quali sono già stati messi a riposo prodotti rinomati provenienti da diversi luoghi del pianeta, pertanto porto, sherry, madeira ecc.

E' fin troppo facile intuire che da questo tipo di procedimento si ricavano grappe dal gusto e dall'aroma molto originali, poiché le caratteristiche del distillato di grappa si mescolano e si confondono con quelle dei prodotti precedenti.

Sono le cosiddette grappe speciali, particolarmente apprezzate dagli estimatori di questo tipo di prodotto.